Σάββατο, Απριλίου 16, 2011

Addio a Gregorio, libraio con l’anima


Addio a Gregorio, libraio con l’anima

Leggendo le pagine bolognesi di Repubblica (di seguito l’articolo molto bello di Varesi) apprendo con tristezza che si è spento il libraio delle Moline. Chi a Bologna vive o ha vissuto o, come chi scrive, studiato, sarà forse capitato in quella straordinaria e piccola libreria incastonata nel cuore della cittadella universitaria. A me capitò più volte nella prima metà degli anni Novanta, e ogni volta che vi entravo mi sembrava che il tempo si fermasse. Tra una lezione e l’altra mi rifugiavo in quella piccola miniera alla ricerca di una vecchia edizione di qualche volume introvabile, o di qualche testo che mi era stato segnalato da compagni di studi. A volte non conoscevo nemmeno l’autore e avevo solo poche informazioni di carattere generale, eppure il libraio mi guidava con sicurezza tra i corridoi stretti, creati da pile di libri, fino all’angolo dove si nascondeva una copia del volume che cercavo (non di rado anche scontata). Aveva baffi ottocenteschi e un accento straniero che lo rendevano ancora più curioso, solo successivamente seppi delle sue origini e della fuga dalla Grecia dei colonnelli. Ogni volta mi sorprendeva perché sembrava conoscere tutti i libri che coprivano ogni centimetro quadrato di quella piccola ma preziosa libreria, resa accogliente da una riposante musica di sottofondo (qualche pezzo jazz alternato ad un po’ di classica) e dalla flemma del titolare. Lo avevo soprannominato ‘quarta di copertina’, ma poi compresi che egli era andato ben oltre la lettura della scheda del libro, e bastava un attimo per rendersi conto della sua immensa cultura. Mi sono chiesto ad un certo punto se non avesse letto tutte quelle migliaia di libri che lo circondavano.
Solo adesso, nel momento che lascia questa terra, scopro che si chiamava Gregorio, anzi Grigorios.
Addio e grazie di tutto. Questa sera, prima di addormentarmi, aprirò un libro pensando a lui e lo leggerò in sua memoria.
GT

Addio a Gregorio, libraio con l´anima, di VALERIO VARESI da La Repubblica Edizione di Bologna del 10 aprile 2011
In via delle Moline Kapsomenos aveva creato un giacimento di testi introvabili
Era fuggito dalla Grecia dei colonnelli. Si è spento venerdì a 64 anni. Sarà sua moglie Marta ora a continuare l´attività

Bastava citare un argomento o un autore per mettere in moto quel prodigioso catalogo che custodiva nella sua testa con proverbiale memoria. Poi scattava da uno scaffale all´altro della libreria di via delle Moline pescando volumi e raccontandoteli con brevi, precise recensioni meglio della quarta di copertina. Grigorios Kapsomenos, per gli amici bolognesi semplicemente Gregorio, era così: un mirabile concentrato di cultura umanistica e conoscenza editoriale che ne facevano un personaggio unico fra gli ultimi librai indipendenti di Bologna. La sua morte, ieri a 64 anni dopo una lunga malattia, crea un grande vuoto nel mondo culturale cittadino. Attraverso la vetrina sotto i portici, in quel passaggio quasi obbligato verso la cittadella universitaria, dialogava ogni mattina con studenti e professori delle facoltà umanistiche per i quali la libreria era diventata negli anni un giacimento di testi altrove introvabili nel quotidiano turbinare di novità e best sellers. Favoriva con cura artigianale gli «accoppiamenti giudiziosi» tra l´interesse culturale e la disponibilità di opere. Un´arte che aveva imparato negli anni ´60, nel forzato esilio in Italia dalla sua Grecia afflitta dal regime dei colonnelli in cui non c´era più posto per un libertario antifascista come lui.
La cultura era la sua vocazione inseguita con caparbietà da libraio ambulante zaino in spalla casa per casa. Un pioniere che sceglieva i titoli da vendere esaminandoli col rigore della lettura in un quotidiano setaccio. E se un´opera veniva considerata meritevole, era riprodotta in fotocopia e distribuita sopperendo alle manchevolezze di un´editoria ormai industria sempre meno culturale. Poi, da nomade del libro, Gregorio era diventato stanziale aprendo la libreria in via delle Moline, prima in prossimità di via Belle arti e poi, dagli anni ´80, nel luogo in cui si trova ancora adesso. Libreria, ora mandata avanti dalla moglie Marta, dalla quale Gregorio non si era mai separato rinunciando persino alle vacanze. Da gennaio il male l´aveva costretto alla ritirata. In una sera fredda ha abbassato la saracinesca sapendo che non sarebbe più tornato tra i suoi amati libri.

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